Chefchaouen si stringe nel suo manto azzurro quando il vento
del nord sferza la valle e le nuvole grigie, cariche di pioggia, scivolano
dalle montagne dove è incastonata fino ai vicoli stretti.
Fa freddo a novembre in questo posto abitato da folletti: si aggirano rapidi, con i loro strani cappelli a punta, spariscono dietro le porte accese e lungo le scale di pietra.
Non stupisce che sia la meta di tanti viaggiatori, né che sia piena di ristoranti così poco tipici….
Chefchaouen si colora di azzurro e di turismo, vende ricordini e cartoline inutili e riserva agli ospiti il suo hashish migliore: lo offre a chiunque, prima ancora di sapere da dove si arriva.
Per questo ho tanto amato la pioggia a Chefchaouen: perché finalmente la medina era deserta…. Le botteghe chiuse, i venditori scomparsi, i turisti inesistenti.
Nella sua autentica desolazione Chefchaouen si spoglia di ogni artefatto, si riempie di silenzio, si rivela nel suo labirinto luminoso.
Solo allora si ha la profonda sensazione del posto “fuori dal mondo”.
Eccola Chefchauen, nel suo magico, freddo blu: alle porte delle mura che la circondano c’è passaggio e movimento di vecchi mercanti e figure colorate….dentro è un santuario.
Un luogo dove sono custoditi i sogni.
Fa freddo a novembre in questo posto abitato da folletti: si aggirano rapidi, con i loro strani cappelli a punta, spariscono dietro le porte accese e lungo le scale di pietra.
Non stupisce che sia la meta di tanti viaggiatori, né che sia piena di ristoranti così poco tipici….
Chefchaouen si colora di azzurro e di turismo, vende ricordini e cartoline inutili e riserva agli ospiti il suo hashish migliore: lo offre a chiunque, prima ancora di sapere da dove si arriva.
Per questo ho tanto amato la pioggia a Chefchaouen: perché finalmente la medina era deserta…. Le botteghe chiuse, i venditori scomparsi, i turisti inesistenti.
Nella sua autentica desolazione Chefchaouen si spoglia di ogni artefatto, si riempie di silenzio, si rivela nel suo labirinto luminoso.
Solo allora si ha la profonda sensazione del posto “fuori dal mondo”.
Eccola Chefchauen, nel suo magico, freddo blu: alle porte delle mura che la circondano c’è passaggio e movimento di vecchi mercanti e figure colorate….dentro è un santuario.
Un luogo dove sono custoditi i sogni.