Quando Dio ha preparato lo scatolone dei posti dimenticati, sicuramente
ha lasciato uno spazio per il quartiere povero di Cienfuegos, a Cuba.
Ci si arriva da una strada battuta di terra e sabbia, tra una pozzanghera ed un muro crollato.
È una follia infilarsi in degli spazi tanto stretti, le baracche si affacciano una dentro l’altra, il sole non riesce nemmeno a filtrare…è come se ci fosse un recinto invisibile intorno a questo spazio: le persone esterne non possono entrare, le persone dentro non riescono ad uscire.
Mi sento abbandonata….a un senso di pace. Non c’è nessuna paura.
Sono affascinata dalla bellezza di queste persone che mi sorridono dal loro niente, sono di quel colore tenue che hanno alcuni libri per bambini, sono accoglienti e indecifrabili, lenti nei movimenti e fantastici nei loro racconti.
Respiro profondamente quest’aria umida, spostando con le mani i pochi stracci stesi e finalmente mi accorgo davvero di essere in un libro illustrato per bambini….sono in un regno incantato di principesse timide, che lavano le pentole delle sorellastre, di giovani eroi combattenti senza paura…incontro il misterioso stregone del barrio che mi spiega la potenza dei suoi filtri e mi presenta gli dei del mare e della ragione protetti da una grotta nel regno dei ragni danzatori.
La saggia abuela mi sorride senza rispondere alle mie domande, il sapere è cosi semplice a volte che basta un po’ di silenzio per poterlo afferrare…ride della mia ingenuità così terrena, così come ride il genio della lampada, dietro i suoi tatuaggi sbiaditi e dietro le sbarre della sua prigione di piombo…aspetta che qualcuno usi uno dei tre desideri per liberarlo, nel frattempo mostra agli increduli la sua licenza di magia.
Il gigante guardiano osserva seduto sul suo drago, il cacciatore si prepara ad affrontare il deserto a petto nudo, lo proteggerà il suo amuleto di sassolini, perché proviene dal lontanissimo paese delle briciole di pane.
Cammino per i vicoli incantati e scopro che piccole creature d’oro mi spiano: sono fate ed elfi del deserto, divertiti dal mio buffo aspetto.
Non esistono brutti posti finchè esistono l’infanzia e il sorriso.
Ho conosciuto Aslam, uno dei grandi eroi del barrio che ha conquistato il mondo di fuori: “Non avevo niente, ma mai mi è venuto a mancare qualcosa….in nessun altro posto mi sono sentito tanto a casa”
Ci si arriva da una strada battuta di terra e sabbia, tra una pozzanghera ed un muro crollato.
È una follia infilarsi in degli spazi tanto stretti, le baracche si affacciano una dentro l’altra, il sole non riesce nemmeno a filtrare…è come se ci fosse un recinto invisibile intorno a questo spazio: le persone esterne non possono entrare, le persone dentro non riescono ad uscire.
Mi sento abbandonata….a un senso di pace. Non c’è nessuna paura.
Sono affascinata dalla bellezza di queste persone che mi sorridono dal loro niente, sono di quel colore tenue che hanno alcuni libri per bambini, sono accoglienti e indecifrabili, lenti nei movimenti e fantastici nei loro racconti.
Respiro profondamente quest’aria umida, spostando con le mani i pochi stracci stesi e finalmente mi accorgo davvero di essere in un libro illustrato per bambini….sono in un regno incantato di principesse timide, che lavano le pentole delle sorellastre, di giovani eroi combattenti senza paura…incontro il misterioso stregone del barrio che mi spiega la potenza dei suoi filtri e mi presenta gli dei del mare e della ragione protetti da una grotta nel regno dei ragni danzatori.
La saggia abuela mi sorride senza rispondere alle mie domande, il sapere è cosi semplice a volte che basta un po’ di silenzio per poterlo afferrare…ride della mia ingenuità così terrena, così come ride il genio della lampada, dietro i suoi tatuaggi sbiaditi e dietro le sbarre della sua prigione di piombo…aspetta che qualcuno usi uno dei tre desideri per liberarlo, nel frattempo mostra agli increduli la sua licenza di magia.
Il gigante guardiano osserva seduto sul suo drago, il cacciatore si prepara ad affrontare il deserto a petto nudo, lo proteggerà il suo amuleto di sassolini, perché proviene dal lontanissimo paese delle briciole di pane.
Cammino per i vicoli incantati e scopro che piccole creature d’oro mi spiano: sono fate ed elfi del deserto, divertiti dal mio buffo aspetto.
Non esistono brutti posti finchè esistono l’infanzia e il sorriso.
Ho conosciuto Aslam, uno dei grandi eroi del barrio che ha conquistato il mondo di fuori: “Non avevo niente, ma mai mi è venuto a mancare qualcosa….in nessun altro posto mi sono sentito tanto a casa”