C’è un buco su quella camicetta lisa…
La signora è così composta ed elegante che quel buco sembra un errore dell’occhio, uno scherzo della luce, un inganno del cervello…non è possibile un buco su tanta compostezza.
Ma sotto questo sole così caldo il gioco dei contrasti è quasi normale.
Il mercato galleggiante si muove lento, noncurante delle frotte di turisti a bordo. C’è confusione…i passaggi di mano tra merce e soldi avvengono velocemente da una barca all’altra.
È come un film dal budget limitato: appare al meglio, vestito dei suoi colori più sgargianti, ma qualcosa non convince.
Di nuovo il gioco dei contrasti.
Se n’ è accorta anche la guida-libro che porto con me che non cita il mercato fra le sue pagine.
Mi guardo attorno stupita e smarrita, sto cercando l’accordo dissonante, l’elemento di disturbo…
Forse qualcosa fuori posto nella frutta così ben allineata, oppure la trama sbagliata di un cappello di paglia…
E dopo un passaggio concitato da un ponte all’altro, tra una sponda e l’altra, finalmente vedo quel buco sulla camicetta…. È questo il gioco dei contrasti! Il dettaglio che non si armonizza con il resto.
La luce di mezzogiorno è cosi forte che non ci si fa caso…
L’elegante è macchiato.
Il viso fresco è truccato.
Sorride il sorriso sdentato.
Il composto è strappato.
La signora è così composta ed elegante che quel buco sembra un errore dell’occhio, uno scherzo della luce, un inganno del cervello…non è possibile un buco su tanta compostezza.
Ma sotto questo sole così caldo il gioco dei contrasti è quasi normale.
Il mercato galleggiante si muove lento, noncurante delle frotte di turisti a bordo. C’è confusione…i passaggi di mano tra merce e soldi avvengono velocemente da una barca all’altra.
È come un film dal budget limitato: appare al meglio, vestito dei suoi colori più sgargianti, ma qualcosa non convince.
Di nuovo il gioco dei contrasti.
Se n’ è accorta anche la guida-libro che porto con me che non cita il mercato fra le sue pagine.
Mi guardo attorno stupita e smarrita, sto cercando l’accordo dissonante, l’elemento di disturbo…
Forse qualcosa fuori posto nella frutta così ben allineata, oppure la trama sbagliata di un cappello di paglia…
E dopo un passaggio concitato da un ponte all’altro, tra una sponda e l’altra, finalmente vedo quel buco sulla camicetta…. È questo il gioco dei contrasti! Il dettaglio che non si armonizza con il resto.
La luce di mezzogiorno è cosi forte che non ci si fa caso…
L’elegante è macchiato.
Il viso fresco è truccato.
Sorride il sorriso sdentato.
Il composto è strappato.