Anche se fa un freddo che a me sembra innaturale, il vagone del treno mi appare
accogliente.
Otto posti, una porta trasparente e un’anziana signora che mi sorride da dietro un giornale in arabo.
Se tutto funzionasse bene, in questo Marocco irreale, i viaggi durerebbero un terzo del tempo previsto, ma in questo caso non mi dispiace… posso osservare, con la fronte poggiata al finestrino, un mondo che scorre verso sinistra, lo posso fotografare da una posizione protetta.
La pioggia riga il vetro, il sole prova a intrufolarsi tra le nuvole pesanti, i contrasti sono fortissimi: è difficile innamorarsi si questo posto, è difficile non innamorarsi di questo posto...
In uno scenario sporco si alternano davanti ai miei occhi le colline, i campi appena arati, le pecore, gruppi di case mai terminate, il nulla, dei bambini che giocano tra le macerie, veli che camminano, stazioni desolate, stazioni affollate….e poi ricomincia: le colline, i campi appena arati…. Sembra di camminare in tondo.
Sembra di naufragare.
Eppure il treno prosegue il suo dondolio, ogni tanto fischia e ipnotizza tutti con il disegno dolce dei fili della ferrovia: il filo scende… e quando sembra che stia per cadere, risale.
Otto posti, una porta trasparente e un’anziana signora che mi sorride da dietro un giornale in arabo.
Se tutto funzionasse bene, in questo Marocco irreale, i viaggi durerebbero un terzo del tempo previsto, ma in questo caso non mi dispiace… posso osservare, con la fronte poggiata al finestrino, un mondo che scorre verso sinistra, lo posso fotografare da una posizione protetta.
La pioggia riga il vetro, il sole prova a intrufolarsi tra le nuvole pesanti, i contrasti sono fortissimi: è difficile innamorarsi si questo posto, è difficile non innamorarsi di questo posto...
In uno scenario sporco si alternano davanti ai miei occhi le colline, i campi appena arati, le pecore, gruppi di case mai terminate, il nulla, dei bambini che giocano tra le macerie, veli che camminano, stazioni desolate, stazioni affollate….e poi ricomincia: le colline, i campi appena arati…. Sembra di camminare in tondo.
Sembra di naufragare.
Eppure il treno prosegue il suo dondolio, ogni tanto fischia e ipnotizza tutti con il disegno dolce dei fili della ferrovia: il filo scende… e quando sembra che stia per cadere, risale.